domenica 29 settembre 2013

Primo giorno di scuola!

                                                          Lunedì 9 Settembre 2013 Lainate
Caro diario,
stamattina alle 7,00 il suono della sveglia è penetrato nelle mie orecchie come uno squillo assordante di  tromba, quindi sono balzata giù dal letto. Non avevo voglia di andare a scuola, certo ero curiosissima di sapere come stavano i miei compagni e dove erano andati per le vacanze, ma dall’altra parte non volevo iniziare di nuovo ad alzarmi presto, preparare ogni sera la cartella e studiare ogni giorno. La casa era buia, nessuno si era svegliato prima di me, quindi raccogliendo tutte le mie forze mi sono avviata verso il bagno per lavarmi e poi vestirmi. Poi mi sono diretta  verso la cucina con gli occhi ancora mezzi chiusi inciampando nei miei stessi passi. Finita la colazione ho messo lo zaino in spalla e  ho sceso le scale per andare da Fe per  andare a scuola insieme. La strada non era molto lunga, ma mi è sembrata infinita.
Il sole splendeva  e io camminavo a passo lento, eravamo in perfetto orario e quindi potevamo godere  gli ultimi momenti di libertà e di gioia prima di quella maledetta campanella. Prime due ore Pagliara; abbiamo creato un cerchio dove ognuno doveva leggere una pagina del suo diario personale, proprio un diario come te! L’intervallo e poi inglese dove abbiamo giocato ad un piccolo quiz ed è stato divertente soprattutto quando qualcuno sbagliava e diceva qualcosa che non stava nè in cielo nè in terra. Dopo un’ora di religione,  dove, non ho fatto niente poiché sono esonerata. Devo confessarti però, caro diario, che  ho trovato molto interessante la lezione perché parlava delle domande esistenziali. Infine, due ore infinite di tecnologia. Tutto sommato sono arrivata senza problemi all’ultima ora di lezione, mi sentivo libera e spensierata. Sono tornata a casa a piedi e poi ho pranzato con una caldissima pizza e dopo aver terminato, mi sono impegnata in  quei pochi compiti che mi  hanno dato per domani. Ero annoiata, non sapevo proprio che fare: su Facebook nessuno online, su Whatsapp tutti erano occupati, allora sono andata da mia sorella a chiedere se esaudiva un mio sogno: creare un piccolo dreadlock. Lei aveva ha accettato, mi sentivo realizzata, felice e anche un po’ commossa perché mia mamma non voleva spendere 100€ per una piccola operazione ai capelli.  Siamo andate sul divano e dopo due ore il capolavoro era uscito. Io felicissima e mia sorella con i rimorsi per avermelo fatto,  poiché sapeva che qualcuno mi avrebbe giudicato negativamente, ma l’ho rassicurata dicendole che a me piace tantissimo e non mi interessa se qualcuno, che non mi conosce, mi reputa una drogata. A quel punto si è rilassata  e si è limitata ad un: “OK” ed io, ad un sorrisetto tirato mentre le dicevo: “Grazie”.
Abbiamo poi cenato tutti assieme e visto Kung Fu Panda in televisione, dove mi sono commossa un pochino e anche intenerita. Ho bevuto poi,  una camomilla bollente e adesso sono qui a scriverti questa mia prima giornata di scuola.
Ora vado a letto; domani mi devo svegliare abbastanza presto. Buonanotte, Bubu, a domani.


Elena S.

mercoledì 18 settembre 2013

Si ricomincia!!


Caro Jimmy,
purtroppo e, allo stesso tempo, finalmente si ritorna alla “solita vita”. Infatti le vacanze sono finite e , di conseguenza, ricomincia la scuola.
Mi è dispiaciuto molto salutare i miei amici del lago, però cominciavo a sentire anche la mancanza dei miei compagni di classe, dei giri in bici e, stranamente, anche delle verifiche.
Questa mattina per svegliarmi c’è voluta un’eternità: nemmeno la banda sarebbe riuscita a smuovermi dal letto e dal mio comodo cuscino. Fin dalla fermata del pullman ero in ansia per la scuola, ma anche felice di ritrovare i miei vecchi amici. ”Saranno cresciuti? Dove saranno andati in vacanza? Cosa avranno combinato?”. Questi erano i pensieri che aleggiavano nella mia testa. Ma l’ansia era dovuta anche al fatto che quest’anno affronterò gli esami. Non che mi incutano paura, caro Jimmy, però mi mettono in agitazione e non mi permetteranno di dormire (come succedeva alle elementari con le verifiche). Tutti questi pensieri sono svaniti come una nuvola quando si è sentito uno strano schiamazzo: era il clacson del pullman che ci avvertiva che dovevamo salire. Il viaggio è stato, come sempre, di pochi minuti, ma l’ansia più grande è stata quella fuori dal cancello. Infatti è come se un impulso ti dicesse di scavalcarlo per sapere cosa ti aspetta all’interno della scuola: i compagni ( tra cui uno nuovo), i professori ( vecchi e nuovi) e tutto il resto. Alla fine l’unico tuo pensiero è questo:” La scuola è proprio come l’avevo lasciata!” E poi via, con le prime lezioni, molto leggere, dove abbiamo raccontato delle nostre vacanza, Il tutto però leggendo le nostre pagine di diario preferite e disponendoci in un piccolo, ma compatto cerchio che, in molte attività, indica il confine tra ciò che ci diciamo e il mondo esterno. Pian, piano, con il passare delle ore, l’ansia è sparita e sono tornato ad essere più tranquillo, più simpatico:un ragazzo  spensierato  che ha voglia di fare sempre meglio. Sono tornato me stesso!!! Beh, caro Jimmy, ora ti devo lasciare perché è suonato il campanello!! Sarà sicuramente mia mamma che è tornata dall’Esselunga. Corro ad aprirle.
Fai il bravo e non deludermi.

CIAO,  ALLA PROSSIMA!!!!!!!!