Il giorno Giovedì 7 Febbraio 2013, con la nostra classe ci siamo recati a Milano per visitare la redazione
del Corriere della Sera. Siamo andati
in quel luogo per intraprendere “un viaggio” nel mondo del
giornale. Infatti quest’uscita
didattica aveva lo scopo di aprire il
nostro percorso didattico sul giornale.
Il Corriere della Sera nasce nel 1876
quando Eugenio Torelli Viollier si trasferisce a Milano. Il primo numero è stato pubblicato il 5-6
marzo del 1876. La doppia data è dovuta al fatto che il giornale in questione veniva
stampato il mattino e distribuito nel pomeriggio. Da qui anche il nome: il
“corriere” è colui che porta le notizie e “della Sera” perchè veniva
distribuito di sera.
La redazione del Corriere non è stata
sempre in Via Solferino 28; nel passato, infatti, precisamente nel 1880, la
sede del giornale era in Galleria Vittorio Emanuele. Poi la redazione si
trasferì in Via San Pietro All’Orto, dove vi era una tipografia e, grazie al
successo di questa collaborazione, la tiratura del Corriere ebbe un incremento significativo. Nel 1904 la redazione venne trasferita in Via Solferino
28, da Luigi Albertini, che ne era il direttore.
Questi fece fabbricare un tavolo identico a quello del
Times di Londra dove aveva lavorato.
Questo tavolo, ormai centenario,
si trova ora nella sala Storica dove il direttore e i 12 capiredattori si
riuniscono, due volte al giorno, in video-conferenza con la redazione di Roma.
In questa sala sono presenti molte “prime pagine” del Corriere della Sera
più vendute , tra cui la copia del 3 Aprile, giorno della morte di Papa Giovanni Paolo II, che è stata la più venduta in assoluto.
Tra queste pagine spiccano due targhe
dorate che sono omaggio a Walter Tobagi e Maria Grazia Cutuli.
Il primo è stato assassinato dai
terroristi poichè lui rivelò la loro vera “identità”. Morì a 33 anni svolgendo
con passione il suo mestiere.
Maria Grazia Cutuli era un' inviata speciale in Afghanistain ed è rimasta uccisa in una rapina.
Abbiamo poi incontrato il Signor Claudio Colombo: un giornalista, caporedattore
della cronaca di Milano. Questi ha
risposto a numerose nostre domande rivelandoci i segreti del suo mestiere.
Ha spiegato il ruolo del
direttore, del caporedattore, dell’inviato speciale e del corrispondente.
L’inviato speciale è un giornalista che viene
mandato in vari Stati a testimoniare degli avvenimenti importanti, a volte,
pericolosi.
Il corrispondente, invece, è un
giornalista che vive per un certo periodo in un luogo e poi viene o trasferito
in un altro Stato, oppure ritorna in Italia.
Due gli “elementi” fondamentali che costituiscono il
giornale : il timone e il menabò.
Il timone, se così si può
definire, è lo “scheletro” del giornale, mentre il menabò è lo “scheletro”
della prima pagina.
Nel timone, inoltre, si
stabilisce il numero delle pagine, il numero delle battute per ciascun
articolo. Proprio per questi motivi è necessario “filtrare” le informazioni più
importanti .
Il giornale, in tutti i sensi, ha
“un’anima” cioè un modo di essere e non ci si limita solo a scrivere notizie o
cronache.
Secondo un giornalista, inoltre,
è importante stabilire degli argomenti che “fruttino” nel lettore interesse e
che lo rendono “partecipe” del
giornale.
Abbiamo poi visitato un’area
dedicata alla fotocomposizione incaricata di pubblicare e modificare foto ed
immagini sul giornale.
Siamo stati accolti da un grafico
che ci ha illustrato come vengono ritoccate le immagini del giornale e ci ha fatto vedere il menabò: la
struttura della pagina del giornale,
usandolo anche per spiegarci la
classificazione degli articoli, a seconda
della posizione che viene loro assegnata sulla prima pagina e delle loro caratteristiche.
Abbiamo guardato un video che
spiegava, attraverso delle interviste ad alcuni giornalisti, alcuni aspetti
fondamentali del giornale.
Il Polo Stampa, ovvero il luogo
in cui vengono stampati i giornali, si trova fuori Milano.
Il giornale più stampato dalla
nascita è stato quello del 3 Aprile 2005: “La morte di Papa Giovanni Paolo II”.
Le foto, inoltre, vennero pubblicate per la prima volta nella metà del 1900.
All’inizio erano ristrette ed in bianco e nero, poi ampliate ed infine a
colori.
Il giornale dal 1876 al 2005 sarà,
quasi tutto, in bianco e nero; nel 2005, invece, diventerà tutto a colori.
L’esperienza alla Redazione mi ha
dato modo di conoscere come è fatto un giornale, come è complicato
scrivere un articolo e come è
grande una redazione. Mi ha entusiasmata questa “avventura” nel mondo del
giornale e sono riuscita ad
appassionarmi ai giornali ed al lavoro dei giornalisti.
Mi ha emozionato molto sedermi al tavolo centenario e guardare la prima copia
originale del Corriere della Sera.
Direi che se avessi l’opportunità
di assistere ad una riunione del direttore con i caporedattori per la stesura del timone e
del menabò coglierei l’occasione e parteciperei all’istante!
Questa è un’esperienza che potrei
rifare centinaia di volte senza mai stufarmi: sono state tre ore ben spese e
assolutamente interessanti.
Giada ed Elena
Busto di Walter Tobagi |
Busto di Maria Grazia Cutuli |
Il menabò del 7 Febbraio 2013 |
Eccoci tutti in Sala Albertini! |
Lastra di zinco con la prima e ultima pagina del giornale. |
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